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  Viaggio in Finlandia  
     
  07/08/04: Helsinki (Finlandia)  
     
 

Sbarcati a Turku verso le sette e mezzo del mattino, ci aspetta un posto di blocco; infatti la polizia sta fermando tutti i passeggeri a bordo di auto o moto per sottoporre i conducenti al test dell’etilometro. Così Alessio, che non beve alcunchè, forse per la prima ed unica volta in vita sua si trova a soffiare in un tubicino. Il poliziotto finlandese, stupito, ripete due volte “nothing” e ci lascia andare. Dopo ciò che abbiamo visto sulla nave, non credo che siano stati molti a passare indenni questo controllo.
Helsinki dista 150 km. In pochi minuti siamo immersi nella natura.
Lungo la strada ci fermiamo a far colazione in una specie di autogrill, situato sulle sponde di un lago. L’autogrill è un po’ rustico, una baracca di legno bianco, che però ha una terrazza bellissima che si affaccia sul lago. A quest’ora del mattino con l’aria dolce di queste giornate terse ed il solo rumore della natura, il lusso piu’ grande che ti puoi concedere è indugiare nella colazione, come per prolungare quel senso di torpore che ti porta fuori dal sonno. Questa pausa ci ha rigenerato, così raggiungiamo in breve Helsinki. Dopo aver trovato un altro albergo piuttosto costoso, ci addentriamo nel centro città.
Pur essendo una capitale, Helsinki non ha nessuna delle caratteristiche che mi aspettavo, è piuttosto un paesone, con gente cordiale ai semafori pronta a darti informazioni, le strade ampie, ma non affollate di turisti. La città è piuttosto moderna; chi viene qui con l’idea di visitare una città d’arte, rimarrà deluso, non è antica nè aristocratica come Stoccolma, nè caratteristica come Copenhagen: il suo fascino è da ricercarsi in altre cose.
La prima cosa da fare è indubbiamente andare al mercato (kauppatori), centro della vita cittadina finlandese; qui oltre al pesce, sia fresco che cucinato secondo ricette locali (!?), vendono saporitissimi frutti di bosco e su tutti i banchetti troneggiano montagne di piselli freschi, piccoli e dolci a cui non sappiamo resistere. A quanto pare, qui nessuno rinuncia a sgranare il suo buon mezzo chilo di piselli come spuntino a metà mattinata.

 
     
   
     
 

In fondo al mercato ci sono moltissime bancarelle che espongono oggetti di artigianato, cappellini fatti a mano, tappeti particolarissimi il cui prezzo mi scoraggia all’acquisto, vasi e tazze di ogni tipo, oggetti in legno lavorati a mano, bambole e vestitini per bambini. Difficile non rimanerne affascinati...
Sullo sfondo, sopra una collinetta, si staglia la cattedrale ortodossa, dalla curiosa struttura, che spesso identifica Helsinki sulle riviste di viaggio. Dalla terrazza si osserva un edificio bianco, molto appariscente: è la cattedrale luterana. E’ abbagliante nel suo candore, anche se a me non piace molto.
Nell’insieme Helsinki può sembrare una città priva di attrattive, però chi la vuole conoscere davvero, la deve vedere nel suo momento migliore: la sera.
Usciamo, infatti, verso le nove, si sta facendo buio ed Helsinki è davvero bella con questa luce. Ora capisco quello che dicono tutte le guide e le riviste di viaggi a questo proposito, definendo Helsinki “la Madrid del nord”.
Helsinki è una città che vive di notte, ed è di notte che la sua vera essenza viene fuori.
Qui esiste un’atmosfera diversa dalle altre città nordiche, un amore diverso per la socialità, molto piu’ mediterraneo. Aprono centinaia di caffè lungo l’Esplanade (il viale alberato che arriva al porto), che si riempiono di gente a godersi il lungo tramonto nordico, le strade si animano ad ogni angolo di musicisti in grado di suonare qualsiasi cosa, dal al jazz, alla musica classica. Non ho mai visto tanti musicisti di strada in una sola città e la maggior parte potrebbero tranquillamente essere professionisti, per l’intensità con cui suonano. In particolare c’è un quartetto d’archi su una delle vie principali che ci incanta, e non siamo i soli. Hanno fatto il pienone attorno, eclissando perfino un concerto rock che si tiene in una corte a poche centinaia di metri. Suonano pezzi classici con una intensità tale da lasciarci in un silenzio perfetto, commossi, mentre i tram passano indifferenti a pochi metri.
In realtà non dovrei stupirmi, perchè è noto l’amore dei Finlandesi per la musica e la danza. Manifesti di tutti i tipi pubblicizzano eventi musicali ed è facile osservare che ogni città ha i suoi festival estivi, molti dei quali famosi anche all’estero.

 
     
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