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		 La prima cosa che andiamo a visitare è il 
		piccolo Museo della Farmacia, allestito nella casa piu’ antica di Turku, 
		sul lungofiume. La casetta, costruita alla fine del 1600, è stata dimora 
		di molti gentiluomini soprattutto svedesi, tra i quali un farmacista del 
		1800.  | 
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		 Salita una piccola rampa di scale, si 
		attraversa una porticina e si entra in un posto magico. Ci accolgono due 
		custodi che, con i loro grembiuli e cuffie, sembrano uscite da un quadro 
		di Veermer, complice anche la luce calda che si diffonde dalle piccole 
		finestre. Le pareti sono letteralmente ricoperte di boccette che 
		raccolgono le erbe piu’ disparate, sotto i banconi almeno un centinaio 
		di cassettini di legno, sui davanzali tutti gli attrezzi necessari a 
		preparare misture che hanno qualcosa di arcano. 
		La stanza dietro il bancone raccoglie altre boccette contenute in 
		capienti armadi, tra cui quello dei veleni. Nella stanza seguente 
		troviamo montate, un paio di apparecchiature di distillazione ed una 
		parete intera a cui sono appesi così tanti palloni da far invidia alla 
		Facoltà di Chimica di Pisa. Il locale accanto invece viene utilizzato 
		per essiccare le piante, che, numerose, penzolano a testa in giu’ dal 
		soffitto. Le altre stanze della casa costituiscono l’abitazione del 
		farmacista e della sua famiglia. Oltre alle salette luminose dai muri 
		decorati con fantasie floreali, troviamo lo studio con la sua antica 
		libreria carica di libri bellissimi, alcuni dei quali, aperti sulla 
		scrivania, illustrano ricette da stregone per guarire i piu’ comuni 
		malanni. Le tendine di pizzo alle finestre, i soffitti e le porte basse, 
		i letti piccolissimi e la luce soffusa del mattino, fanno di questo 
		luogo una specie di casa di bambole in cui noi camminiamo come giganti, 
		un po’ increduli su come questo posto abbia effettivamente ospitato per 
		centinaia di anni famiglie intere. 
		All’interno c’è un giardinetto bellissimo, un altro piccolo mondo a se’, 
		dal quale si accede ad una stalla che, oltre ad una carrozza, contiene 
		anche una slitta antica, adagiata sulla paglia. 
		Grati al museo per questo tuffo nel passato, ci sediamo sul lungofiume a 
		mangiarci i frutti di bosco al sole. 
		Decidiamo quindi di andare a vedere il Museo delle Arti e Mestieri, un 
		museo all’aperto nato allo scopo di valorizzare il piu’ antico quartiere 
		di Turku, che, bruciato da un incendio e successivamente restaurato, 
		ospita ogni estate artigiani di tutta la Finlandia, che lavorano i 
		prodotti artigianali tipici usando le tecniche piu’ antiche. 
		In passato questo era il quartiere piu’ povero, dove la gente del luogo 
		trovava nell’artigianato l’unica fonte di sostentamento. Forse è anche 
		per questo che qui si sono sviluppate tante attività artigianali che la 
		gente sembra amare molto: la lavorazione dei tappeti, del legno, i pizzi 
		piu’ pregiati d’Europa. Infatti, abbiamo modo di osservare gli artigiani 
		al lavoro in queste casette di legno, molto piu’ modeste rispetto alla 
		farmacia, che pure appartiene allo stesso periodo.  | 
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		 La guida che ci accompagna è bellissima e 
		glaciale, mentre ci racconta in inglese le complicate vicende dinastiche 
		delle famiglie reali svedesi che hanno costruito e successivamente 
		ampliato il castello. Il castello in effetti, non è così ben conservato; 
		ora l’intonaco bianco che lo ricopre, lo fa sembrare un casermone senza 
		alcuna atmosfera. In definitiva siamo entrambi d’accordo sul fatto che 
		questa visita non meriti molto. 
		Dopo un ultimo giro in centro, ci imbarchiamo per la Svezia. Sono le 
		nove di sera, ma molti compagni di viaggio hanno già cominciato a bere, 
		così già alle dieci sono tutti ubriachi a girare per i corridoi, tanto 
		che Alessio ha dovuto accompagnarne uno in cabina.  | 
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