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A circa 20 km a nord di Copenhagen, c’è
Runsted, una graziosa ed assolata cittadina di mare, che ospita la casa
di Karen Blixen, scrittrice che apprezzo particolarmente. |
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La giornata è luminosa e, con questa luce
la casa, che si affaccia sul porticciolo turistico, rende al meglio.
Arriviamo alle dieci, appena apre il museo. Purtroppo, per visitare le
stanze private abbiamo bisogno di un accompagnatore che le aprirà alle
dieci e mezza.
Appena entriamo, dobbiamo indossare le pattine per visitare le stanze
piu’ importanti della casa. Lo studio raccoglie alcuni souvenir
africani: lance, scudi e qualche mobile. Purtroppo la stanza si può
osservare solo attraverso un vetro, quindi non è possibile guardare foto
sulle pareti, che ritraggono la scrittrice in tanti momenti della vita
quotidiana. E’ stata interessante poi la piccola galleria, che raccoglie
i notevolissimi ritratti che Karen Blixen fece ad alcuni dei suoi
servitori, personaggi principali de “La mia Africa”.
Pur riconoscendo la bellezza del luogo, devo ammettere che mi sarei
aspettata una casa meno sobria ed elegante, piu’ ricca di quella che è
stata la parte piu’ bella della sua vita: l’Africa.
Alle undici ci rimettiamo in cammino verso la Germania e verso le due e
mezzo ci imbarchiamo per Puttsgarden, dove arriviamo poco meno di un’ora
dopo.
Alessio dice che ora si sente a casa; infatti nel giro di un’ora siamo
fermi sull’autostrada, nei pressi di Amburgo, dove restiamo per almeno
un’altra ora, a causa del traffico. Sembra che anche i tedeschi
pianifichino le partenze intelligenti! Appena riusciamo a rimetterci in
moto, Alessio si rende finalmente conto di come guidino male i Tedeschi;
in breve, al volante sono dei pazzi, sorpassano da destra a sinistra
facendo lo zig-zag, non rispettano i limiti di velocità, che in Germania
ci sono eccome, andando anche a 200 km/h. Sono mine vaganti, ti puoi
aspettare di tutto. Guidare qui assorbe un sacco di energie, persino a
me, che dal posto del passeggero, osservo attentamente i bruschi
movimenti di questi pazzi che si infilano dappertutto costringendoti ad
inchiodare, per allertare Alessio in caso di pericolo.
Per rendere il tutto piu’ facile, comincia a piovere, così decidiamo di
fermarci, dato che sono già le otto di sera. Il primo albergo che
troviamo è un motel a Kassel. |
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